Primavera has given concerts in prestigious venues such as Salle Cortot in Paris, Liszt Academy in Budapest, and Sala Verdi in Milan. She made her debut in Budapest at the Liszt Academy in 2017 performing Mozart’s Concerto No. 27 with the Hungarian Radio Symphony Orchestra conducted by János Kovács. In 2016, she was invited to open the season for the Concert Society and regularly performs in the Palermo International Classical Festival since 2014, date in which she opened the festival performing Nino Rota’s Concerto Soirée conducted by Stefano Mazzoleni.
Primavera has won numerous international competitions. Her achievements include the prize and the public award at the 7th Mayenne International Piano Competition, second prize at the 16th Scriabin International Competition in Grosseto, third prize at the 2014 Morocco Philharmonic Orchestra International Piano Competition and the special prize consigned by Tamás Vásáry at the 1st Vigo International Piano Competition. In 2010 she became the first double winner of the Sterndale Bennett Award and scholarship since its institution 140 years ago.
Primavera Shima Piano Solo Recital
Frederic Chopin (1910-1949)| Fantasy in F minor, Op.49
Issac Albeniz (1860-1909)| ‘lberia’ book.1 : 2. El Puerto
Richard Wagner (1813-1883)| ‘Tannhauser Overture’ , (arr. Liszt)
Intermission
Fritz Kreisler (1875-1962)| Liebesleid, (arr. S.Rachmaninoff)
Alexander Scriabin (1872-1915) | Piano Sonata No. 2 in G-sharp minor, Op. 19, also titled Sonata-Fantasy)
Igor Stravinsky (1882-1971) | Firebird (arr.Agosti)
17.00 – free guided tour of the Archeological site “Sa Marchesa”, the Cave “Su Montizeddu” and of the Geospeleological Museum run by the Association Nuxis Speleo-Culture Club.
Nel territorio comunale di Nuxis, per poter far conoscere il ricco patrimonio geologico e speleologico del Sulcis, è stato predisposto grazie all’Associazione culturale Speleo Club Nuxis e l’Amministrazione comunale nell’ex miniera Sa Marchesa, un sito geospeleologico con annesso museo. Dal sito posto sulla sommità di una collina nella quale era posizionato uno dei cantieri della miniera, si può osservare uno stupendo scenario che permette di poter scrutare la geologia del basso Sulcis, in modo particolare i rilievi appartenenti, all’era Paleozoica a partire dal Cambriano inferiore (circa 540 Milioni di anni), a quella Terziaria con le formazioni continentali, cioè depositate dai fiumi del Cenozoico (circa 40 Milioni di anni), vulcaniche (da 30 a 10 Milioni di anni) e ancora quelle Quaternarie.
A valle del piazzale è presente la grotta Su Montixeddu, già conosciuta come Grotta di Acqua Cadda, adeguatamente illuminata, dove si possono osservare singolarità geologiche, geomorfologiche e speleotemi (stalattiti, stalagmiti, colate, baldacchini, perle di grotta ecc), oltre queste vi è un importantissimo conglomerato che determina il passaggio tra due formazioni geologiche appartenenti all’Era Paleozoica, precisamente al Cambriano inferiore (Formazione di Gonnesa) e il Cambriano medio (Formazione di Campo Pisano) dove si sono formati i giacimenti minerari di genesi idrotermale descritti mediante pannelli espositivi. La grotta è importante per la presenza nel suo interno di testimonianze archeologiche, risalenti alla preistoria, appartenenti all’età del Rame e più precisamente alla Cultura di Monte Claro.
Per poter accedere alla grotta, nel piazzale antistante, è stata sistemata una staccionata realizzata in pali di castagno. All’inizio della scalinata è stato posizionato un pannello nel quale viene illustrata la grotta.
A fianco è presente il piccolo museo geo-speleologico, unico nel suo genere. Questo è stato strutturato in tre comparti. Nella prima sala dedicata alla geologia è presente uno scafale dove sono esposti i campioni di rocce affioranti nel Sulcis opportunamente lucidati, in modo da poterne osservare sia le stupende tonalità cromatiche sia i caratteri giaciturali. Essi rappresentano tutti i litotipi a partire dalle rocce sedimentarie metamorfosate del Paleozoico, precisamente le metarenarie (arenarie metamorfosate) e la sequenza delle rocce carbonatiche, tutte due del Cambriano inferiore (circa 540 Milioni di anni), seguite dalla successione delle rocce clastiche dell’Ordoviciano, non sono presenti le litofacies del Siluriano-Devoniano perché non affioranti nella regione sulcitana, mentre, sempre dell’era paleozoica sono ben rappresentate le rocce intrusive dell’orogenesi Ercinica, precisamente i graniti del Carbonifero (350 Milioni di anni), seguiti dalle rocce vulcaniche effusive, i porfidi del Permiano (250 Milioni di anni) affioranti nel territorio comunale di Sant’Anna Arresi. Segue tutta la sequenza di rocce calcaree dell’era Mesozoica, affiorante nel settore di Porto Pino-Porto Botte. In successione si possono osservare i campioni della complessa e completa serie geologica, delle rocce dell’era Terziaria, sia quelle depositate in ambiente continentale della cosidetta “Formazione del Cixerri”, meglio conosciuta in sardo come “Perd’e Moni”, costituita da alternanze di arenarie, limi e argille dell’Eocene (40 Milioni di anni) e quelle vulcaniche, precisamente lave e ignimbriti del Oligocene-Miocene (30-10 Milioni di anni), La parte finale è formata dai depositi quaternari, tra i quali travertini, alabastri, brecce, conglomerati e sabbie eoliche (depositate dal vento). Sempre nella stessa sala si osservano due piccole collezioni di minerali locali e fossili sardi, oltre che una esposizione di carote (cilindri di roccia) e diversi attrezzi e utensili utilizzati per lo svolgimento delle attività geologiche e geognostiche, tra i quali: punte di martello e corone a widia e diamantate per perforazioni, il tutto contornato da una serie di pannelli fotografici rappresentanti le grotte e le miniere del territorio, i loro speleotemi e le forme di vita presenti negli ipogei. In una seconda sala sono esposte in vetrine illuminate attrezzature utilizzate per svolgere l’attività speleologica, come la progressione in grotta sia su corda sia in orizzontale, il rilevamento topografico, la documentazione fotografica e una bellissima collezione di lampade. Nello stesso ambiente è stato ricostruito un angolo nel quale è rappresentato uno speleologo appeso su corda con attorno l’ambiente ipogeo.
A valle del piazzale è presente la grotta Su Montixeddu, già conosciuta come Grotta di Acqua Cadda, adeguatamente illuminata, dove si possono osservare singolarità geologiche, geomorfologiche e speleotemi (stalattiti, stalagmiti, colate, baldacchini, perle di grotta ecc), oltre queste vi è un importantissimo conglomerato che determina il passaggio tra due formazioni geologiche appartenenti all’Era Paleozoica, precisamente al Cambriano inferiore (Formazione di Gonnesa) e il Cambriano medio (Formazione di Campo Pisano) dove si sono formati i giacimenti minerari di genesi idrotermale descritti mediante pannelli espositivi. La grotta è importante per la presenza nel suo interno di testimonianze archeologiche, risalenti alla preistoria, appartenenti all’età del Rame e più precisamente alla Cultura di Monte Claro.
A fianco è presente il piccolo museo geo-speleologico, unico nel suo genere. Questo è stato strutturato in tre comparti. Nella prima sala dedicata alla geologia è presente uno scafale dove sono esposti i campioni di rocce affioranti nel Sulcis opportunamente lucidati, in modo da poterne osservare sia le stupende tonalità cromatiche sia i caratteri giaciturali. Essi rappresentano tutti i litotipi a partire dalle rocce sedimentarie metamorfosate del Paleozoico, precisamente le metarenarie (arenarie metamorfosate) e la sequenza delle rocce carbonatiche, tutte due del Cambriano inferiore (circa 540 Milioni di anni), seguite dalla successione delle rocce clastiche dell’Ordoviciano, non sono presenti le litofacies del Siluriano-Devoniano perché non affioranti nella regione sulcitana, mentre, sempre dell’era paleozoica sono ben rappresentate le rocce intrusive dell’orogenesi Ercinica, precisamente i graniti del Carbonifero (350 Milioni di anni), seguiti dalle rocce vulcaniche effusive, i porfidi del Permiano (250 Milioni di anni) affioranti nel territorio comunale di Sant’Anna Arresi. Segue tutta la sequenza di rocce calcaree dell’era Mesozoica, affiorante nel settore di Porto Pino-Porto Botte. Sempre nella stessa sala si osservano due piccole collezioni di minerali locali e fossili sardI.
Newly opened restaurant with a creative and refined cuisine proposed by Chef Alessandro, taste menù with seafood and other typical dishes. For info and reservations: 349 589 6500
TEL 347 053 8928
TEL 349 8447793
TEL 333 2137730