Intervista a Junhee Kim, Direttore Artistico
del Santa Barbara International Music Festival
Com’è nata l’idea del Festival?
J: La vita del musicista è paragonabile a un Cammino… So che chi inizia a percorrere il Cammino lo fa, molto spesso, perché nella sua vita è in atto un cambiamento. Un cambiamento che può anche solo essere spirituale. Questa connessione con la natura e il trasporto emotivo che accompagna i pellegrini escursionisti mentre camminano può essere raccontato con la musica classica.
Quando sono venuto a Iglesias per la prima volta ho potuto conoscere più a fondo il Cammino Minerario di Santa Barbara e ho pensato a come la musica potesse abbracciare questa realtà. Quando ho incontrato Giampiero Pinna, insieme, abbiamo pensato che proporre la mia musica e quella di altri colleghi, nelle zone minerarie toccate dall’itinerario, potesse essere una grande idea per promuovere a livello internazionale il CMSB.
Perché hai scelto la Sardegna?
J: La Sardegna ha un grande potenziale e la gente sarda è davvero accogliente. Quest’isola ha una storia incredibile e quando ho incontrato Giampiero Pinna c’è stata da subito una grande connessione, un geologo e un musicista con lo stesso interesse: promuovere il cammino e la cultura.
La Sardegna non è così conosciuta dai coreani ed è per questo che mi sono mosso in prima persona, possiamo dire come un “ambassador”. Volevo che la Sardegna venisse conosciuta anche dai miei conterranei… E inoltre la Corea e la Sardegna hanno simili tradizioni e molti punti in comune nella loro storia: due terre che hanno visto nei secoli il passaggio di un gran numero di colonizzatori.
E’ stato il destino che mi ha portato a scoprire la Sardegna. I primi concerti sono stati quelli al nuraghe Seruci e a Porto Flavia. Qui ho capito che volevo far conoscere al mondo intero tutto questo.
Qual è il futuro del Festival?
J: Il festival e il Cammino non sono per me due cose separate. Mi piace pensare che di anno in anno il Festival acquisti sempre più importanza e che si crei una sorta di connessione tra i musicisti e i pellegrini. I musicisti dopo i concerti potranno percorrere il Cammino e i pellegrini che percorrono il Cammino potranno godere della loro musica alla fine della loro tappa. Questa potrebbe essere una cosa molto suggestiva e unica.
La prima parte della seconda edizione era dedicata a Giampiero, ora la tematica sarà il “nuovo cammino” un “nuovo viaggio”. Una nuova porta che si apre…E quel che mi piacerebbe è che voi possiate iniziare questo nuovo viaggio con noi.
Perché la musica classica?
J: Per ora i concerti sono stati di musica classica ma in realtà il Festival potrà aprirsi ad altri generi. In futuro sarebbe bello proporre dei concerti di musica Jazz e potrei, se ci saranno delle prossime edizioni, proporre un repertorio di musica tradizionale coreana.
La musica classica è arte, la gente pensa che sia “difficile” da comprendere, ma non è così. Bisogna solo iniziare ad aprirsi ad essa, a conoscerla. La cosa più importante è che ognuno possa coglierne la bellezza, non è questione di sapere, conoscere… non voglio forzare le persone, voglio solo che loro possano godere di queste bellissime melodie e dell’armonia che la musica crea tra le persone. Armonia umana.
Credo che la musica sia uno dei più potenti mezzi, la musica può guarire.
A settembre siamo pronti per percorrere il nostro “pellegrinaggio” a Sant’Antioco, Villacidro e Villamassargia… so che conoscete bene questi luoghi ma potrete reinterpretarli attraverso il nostro nuovo viaggio.
Interview with Junhee Kim, Artistic Director
of the Santa Barbara International Music Festival
How did the idea for the Festival come about?
J: A musician’s life can be compared to a Cammino… I know that those who embark on the Cammino often do so because there’s a change happening in their lives. This change can even be purely spiritual. This connection with nature and the emotional journey that accompanies hikers while walking can be told through classical music.
When I first came to Iglesias, I had the chance to explore the Santa Barbara Mining Trail more deeply, and I thought about how music could embrace this reality. When I met Giampiero Pinna, we both thought that presenting my music and the music of other colleagues in the mining areas touched by the trail could be a great idea to promote the CMSB internationally.
Why did you choose Sardinia?
J: Sardinia has a huge potential, and the people of Sardinia are truly welcoming. This island has an incredible history, and when I met Giampiero Pinna, there was an immediate connection – a geologist and a musician with the same interest: promoting the trail and culture.
Sardinia is not very well known to Koreans, and that’s why I took it upon myself to be an “ambassador”: I wanted Sardinia to be known to my fellow countrymen. Additionally, Korea and Sardinia share similar traditions and many commonalities in their history – two lands that have seen the passage of many colonizers over the centuries.
It was fate that led me to discover Sardinia. The first concerts were at the Nuraghe Seruci and Porto Flavia. Here, I understood that I wanted to introduce all of this to the world.
What is the future of the Festival?
J: The festival and the Cammino are not two separate things for me. I like to think that year by year, the Festival becomes increasingly significant and that a connection is created between the musicians and the pilgrims. Musicians can walk the Cammino after their concerts, and pilgrims can enjoy their music at the end of their journey. This could be something very evocative and unique.
The first part of the second edition was dedicated to Giampiero, and now the theme will be the “new path,” a “new journey.” A new door opens… and what I would like is for you to start this new journey with us.
Why classical music?
J: So far, the concerts have been of classical music, but in reality, the Festival can open up to other genres. In the future, it would be nice to offer Jazz concerts, and if there are future editions, I could propose a repertoire of traditional Korean music.
Classical music is art. People think it’s “difficult” to understand, but it’s not. You just have to start opening up to it, getting to know it. The most important thing is that everyone can appreciate its beauty; it’s not a matter of knowledge or understanding… I don’t want to force people; I just want them to enjoy these beautiful melodies and the harmony that music creates among people. Human harmony.
I believe that music is one of the most powerful means; music can heal.
In September, we are ready to embark on our “pilgrimage” to Sant’Antioco, Villacidro, and Villamassargia… I know you are familiar with these places, but you will be able to reinterpret them through our new journey.